Qualche Dato Statistico
Un Problema Diffuso
L’insufficienza venosa è una patologia molto frequente, in particolare nei paesi occidentali. Colpisce soprattutto il sesso femminile e si correla linearmente con l’età: si stima che in Italia ne siano affetti circa il 40% delle donne ed il 20% degli uomini fra i 35-40 anni e circa il 60% delle donne ed il 35% degli uomini oltre i 60 anni.
Un Apparato Complesso
Il Sistema Venoso
Il compito principale del sistema venoso è di trasportare il sangue dalle zone periferiche dell’organismo fino al cuore. A tale scopo, al loro interno le vene sono dotate di valvole che servono ad indirizzare il flusso sanguigno, in modo da garantire il ritorno venoso.
Affinché il sangue possa vincere la pressione esercitata dalla forza di gravità e progredire verso l'alto in posizione eretta, il sistema venoso è supportato da alcune importanti strutture tra cui i muscoli, in particolare quelli del polpaccio, che funzionano come una pompa: durante la deambulazione la contrazione muscolare comprime le vene delle gambe ed il sangue riceve una spinta che, se le valvole venose sono continenti, lo indirizza verso il cuore.
Le pareti delle vene degli arti inferiori sono sottoposte continuamente ad una spinta dilatatoria esercitata dalla pressione presente nel circolo venoso i cui effetti, per ragioni anatomiche, interessano maggiormente le vene del circolo superficiale e le vene perforanti, in quanto queste sono circondate e supportate da strutture meno resistenti rispetto alle vene del circolo profondo.
In condizioni fisiologiche il sistema venoso è in grado di sopportare le variazioni di pressione al suo interno, ciò permette alle valvole venose di funzionare correttamente.
La Patologia
Che Cos'è l'Insufficienza Venosa
L’insufficienza venosa cronica è una condizione clinica caratterizzata da una riduzione del normale ritorno di sangue dalle vene al cuore a causa di un malfunzionamento delle vene degli arti inferiori.
Alla base dell’insufficienza venosa vi è una perdita di funzione delle valvole venose (incontinenza valvolare) che può essere dovuta alla dilatazione delle pareti delle vene oppure, più raramente, ad un’alterazione strutturale delle valvole stesse. Di conseguenza in posizione eretta il sangue venoso tende a ritornare verso il piede (reflusso) anziché risalire verso il cuore.
Questa situazione crea un ristagno di sangue a livello periferico (stasi) ed un aumento della pressione nel circolo venoso (ipertensione venosa), responsabili dei sintomi della malattia.
Le Cause
Perchè l'Insufficienza Venosa
Nella maggior parte dei casi vi è una debolezza (meiopragia) congenita delle pareti delle vene, spesso ereditaria (familiarità), che colpisce più o meno marcatamente tutti i vasi del sistema venoso. Il progressivo indebolimento della parete fa sì che la spinta esercitata dalla pressione endovenosa dilati gradualmente la vena, fino a provocare l’incontinenza valvolare. Questa a sua volta induce un reflusso e quindi un aumento anomalo della pressione all’interno del circolo venoso, che porterà la stessa vena ed altre vene a dilatarsi ulteriormente.
Ad aggravare la situazione intervengono in genere altri fattori quali stazione eretta prolungata, sovrappeso, sedentarietà, gravidanze, farmaci estroprogestinici (contraccettivi orali, terapia ormonale sostitutiva, etc.), frequenti esposizioni a fonti di calore (clima caldo, riscaldamento, etc.).
In altri casi l’insufficienza venosa può insorgere come conseguenza di un evento trombotico localizzato nel circolo venoso profondo (sindrome post-trombotica) oppure a causa di un sovraccarico funzionale delle vene che, pur essendo sane, sono sottoposte ad un lavoro eccessivo (alterazioni posturali o della pompa muscolare, linfedema, etc.). Più raramente è possibile che alcune vene siano dilatate ed insufficienti sin dalla nascita (congenita).
Insufficienza Venosa
Come Riconoscerla
Anche se può decorrere a lungo asintomatica, in genere l’insufficienza venosa si manifesta con vari sintomi che colpiscono principalmente le parti più basse degli arti inferiori, in particolar modo durante le stagioni calde: pesantezza, stanchezza, gonfiore (specie alle caviglie), formicolio, prurito, dolore, talvolta irrequietezza e crampi notturni.
I segni della malattia sono spesso ben visibili sulle gambe di chi ne è affetto: teleangectasie (capillari dilatati), vene reticolari (vene blu) e/o vene varicose (varici) sono certamente i più comuni.
Tuttavia non bisogna farsi ingannare dall’aspetto estetico e da “ciò che si vede”: non di rado gambe apparentemente sane e prive di sintomi o segni evidenti, in realtà nascondono la presenza di vene dilatate ed insufficienti non visibili ad occhio nudo. Pertanto per valutare con precisione lo stato del sistema venoso è fondamentale l’esecuzione di un esame Eco-Color Doppler.
Una Malattia Evolutiva
Le Possibili Conseguenze
L’insufficienza venosa è una patologia cronica che nel tempo può evolvere ed aggravarsi; il perdurare della stasi e dell’ipertensione venosa conduce ad una crescente sofferenza dei tessuti circostanti, che a sua volta può portare progressivamente alla comparsa di manifestazioni cliniche sempre più gravi, specie nella zona delle caviglie: pigmentazione, ipodermite, lipodermatosclerosi, eczema, atrofia bianca, fino all’ulcera venosa, lo stadio finale e più invalidante della malattia (circa il 70% delle ulcere degli arti inferiori sono di origine venosa).
Inoltre la stasi di sangue all’interno delle vene dilatate, specie se di grosso calibro, aumenta significativamente il rischio di andare incontro ad una trombosi del circolo venoso superficiale (tromboflebite superficiale o “flebite”), complicanza tendenzialmente benigna ma molto temuta in quanto particolarmente dolorosa.
Più raramente la trombosi può interessare il circolo venoso profondo (trombosi venosa profonda), evento molto grave in quanto possibile causa di embolia, potenzialmente pericolosa per la vita.
Anche se a volte viene percepita dal Paziente principalmente come un problema estetico, in realtà l’insufficienza venosa è una vera e propria patologia a carattere cronico ed evolutivo che, specie se sottovalutata o non adeguatamente trattata, nel tempo può peggiorare significativamente la qualità della vita di chi ne è affetto.
Insufficienza Venosa Cronica
Prevenzione e Rimedi
Poiché non è possibile rimuovere le cause che determinano la dilatazione delle vene, l’insufficienza venosa è una malattia cronica e come tale non esiste una cura che porti ad una guarigione definitiva.
Tuttavia per migliorare la sintomatologia, l’aspetto estetico delle gambe e la qualità di vita di chi ne è affetto, oltre che prevenire l’evoluzione e le possibili complicanze della malattia, è necessario intervenire.
Praticare attività fisica in modo costante, indossare un’elastocompressione adeguata e assumere farmaci flebotropi può certamente essere utile a ridurre alcuni sintomi della malattia e a rallentarne la progressione. Ciononostante tali buone pratiche non sono in grado di far regredire il quadro clinico né di impedirne l’evoluzione nel tempo.
L’insufficienza venosa può essere trattata con successo senza ricorrere ad alcun tipo di intervento chirurgico (safenectomia - stripping, varicectomia, etc.) o endovascolare (obliterazione con laser, radiofrequenza, colla di cianoacrilato, etc.), né a scleroterapia tradizionale.
La Fleboterapia Funzionale è una terapia ambulatoriale non invasiva grazie a cui è possibile recuperare la funzionalità e l’efficienza delle vene dilatate senza rimuoverle né obliterarle definitivamente, preservando così l’intero patrimonio venoso del Paziente.
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